venerdì 21 ottobre 2011

IN ITALIA E IN EUROPA VINCE IL BIOLOGICO

Nonostante la crisi economica che fa innalzare le percentuali di cibo che non possiamo più permetterci, Coldiretti annuncia un aumento del 13% di prodotti biologici e del 28% di spesa diretta dal produttore.
Questi risultati (relativi soltanto al primo trimestre 2011) ci dimostrano che gli italiani iniziano ad esser consapevoli di quanto sia importante un’alimentazione sana, sia per se stessi, sia per i terreni agricoli, che più producono e più sono in grado di rigenerarsi e riprodurre le primizie italiane che tutto il mondo ci invidia. Dall’altra parte dell’oceano, gli Stati Uniti “stanno spingendo l’Unione Europea affinché adotti la stessa politica aperta nei confronti delle coltivazioni OGM, nonostante la reticenza dei consumatori verso prodotti geneticamente modificati”, questa è quanto dichiarato da Ciolos, il Commissario UE all’Agricoltura.
Gli agricoltori, guardando al futuro, sono ben speranzosi per quanto riguarda quel 28% di fiducia meritata ed instaurata con i consumatori. Inoltre, sapere che l’Unione Europea, di cui l’Italia fa parte, ha espresso la sua piena contrarietà ai “surrogati del cibo” (spero mi concediate il termine), poiché non potranno mai sostituirsi alla freschezza, alla genuinità ed ai benefici che solo i prodotti della terra ci possono dare per vivere in modo sano ed equilibrato, ci inorgoglisce sempre più del nostro lavoro. In Italia già ci sono molte coltivazioni di organismi geneticamente modificati, in particolare segnaliamo il mais “Mon 810”, che però ha avuto scarso successo poiché è stato rifiutato già da Austria, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo ed Ungheria.
Speriamo che la Commissione all’Agricoltura dell’UE continui su questa linea, poiché in Italia le risorse ci sono e le materie prime pure.
I prodotti agricoli spesso vengono snobbati perché tutti vanno sempre di fretta ed è di moda e molto più comodo (?) comprare cibo già lavato, disinfettato, confezionato e maggiorato economicamente: cari consumatori, è davvero così lunga la procedura di lavaggio della lattuga?

Emanuele Lopes, Lega della Terra Cerveteri