lunedì 27 settembre 2010

Lega della Terra manifesta davanti alla Regione Lazio

La Lega della Terra manifesta davanti alla Regione Lazio e davanti al Ministero dell’Agricoltura contro il Consorzio di bonifica “Valle del Liri”








Nella giornata di oggi, la Lega della Terra, insieme ad altre sigle di categoria, ha manifestato davanti alla Regione Lazio a Roma e successivamente davanti al Ministero dell’Agricoltura a Via XX settembre. Oltre duecento agricoltori della provincia di Frosinone guidati, fra gli altri, da Antonio Mariani responsabile della Lega della Terra nel Lazio, hanno portato ancora una volta all’attenzione delle istituzioni preposte il contenzioso che va avanti da anni con il Consorzio di bonifica Valle del Liri, a causa di una sovrattassa sull’acqua ad uso irriguo che il consorzio impone, ma che gli agricoltori reputano illegittima e che ha già visto un pronunciamento del TAR del Lazio che ha dato ragione agli agricoltori. Una delegazione di manifestanti, guidata da Antonio Mariani è stata ricevuta prima dal Dott. Giuseppe Tanzi, direttore dell’agenzia regionale per l’ambiente e poi dal Dott. Carlo Ferocino Vice capo di Gabinetto del Ministro Zaia. Sono state presentate tutte le problematiche ed i contenziosi in atto col consorzio, Il Ministero e la Regione per quanto di propria competenza si sono impegnati a risolvere la disputa. La Lega della Terra che oramai da anni guida la protesta degli agricoltori della provincia di Frosinone, protagonista qualche mese fa di un blitz nella sede del Consorzio a Cassino con decine di trattori a bloccare la cittadina ciociara, vigilerà sugli impegni presi dalle istituzioni e, se necessario, guiderà una nuova protesta.

martedì 21 settembre 2010

Lega della Terra: iniziativa in tutto in Nord Italia contro l'energia da biomasse!


NO ALL' ENERGIA DA BIOMASSE..SALVIAMO L' AGRICOLTURA ITALIANA.

Lega della Terra e Forza Nuova denunciano la grande truffa ai danni dell'agricoltura italiana : produrre energia con le biomasse, in particolar modo con le piante di mais.
Un conto è autorizzare piccoli impianti di biogas ad uso aziendale, per convertire i liquami zootecnici in energia, e rendere autosufficienti le aziende agricole, altro conto è autorizzare grandi impianti privati che usano il mais per produrre energia, specie in pianura padana, sottraendo terra e cereali agli usi zootecnici. Solo a Cremona quest'anno sono stati autorizzati 50 impianti, 32 a Brescia, 16 a Lodi. Questi impianti, ben finanziati dalle banche in base ai certificati verdi e di proprietà industriale, sfruttano le agevolazioni fiscali dell'agricoltura, ma di agricolo non hanno un bel niente, producendo infatti energia per fini industriali. Tali impianti hanno già innalzato considerevolmente il prezzo dei cereali e degli affitti delle terre, e stanno mettendo in ginocchio il comparto zootecnico, bovino e suino, già provato dai bassi prezzi del latte e della carne.

Inoltre la scellerata pratica di usare biomasse per uso energetico, con coltivazioni in monocoltura intensiva, come il mais, vanno ad impoverire sempre più la struttura del terreno e le sue riserve in sostanza organica, per il fatto che non vengono rimpiazzati da reflui zootecnici ma solo da concimi chimici. Questa pratica ci porterà ben presto alla desertificazione dei nostri terreni, il tutto in nome del profitto e dei bisogni energetici dell'industria.

La coltivazione intensiva in monocoltura, che ci ha dato enormi rese ettaro ma la perdita dei gusti e dei sapori , già prevede l'uso di enormi quantità di veleni per il controllo dei parassiti e delle malerbe. Ora le multinazionali propongono l'uso degli Ogm che, pur essendo meno dannosi dei veleni , perseguono comunque sulla via di una agricoltura intensiva monoculturale, a danno della biodiversità, e della lotta biologica tradizionale, che prevedeva il controllo delle malerbe e dei parassiti con la rotazione di varie colture sullo stesso terreno. Pratica antica che prevedeva la salvaguardia della fertilità del terreno, con le sue migliaia di specie viventi, e logicamente il ritorno ad essa di sostanza organica che verrà poi trasformata dai batteri in humus.

Lega della Terra e Forza Nuova chiedono una politica nazionale a favore dell'agricoltura, della ruralità e della salvaguardia della tipicità delle nostre produzioni. Chiedono maggiore attenzioni verso il mondo agricolo, salvandolo dalle facili speculazioni e dal consumo di terra coltivabile.

Dott Paolo Zattoni - Coordinatore Nazionale Lega della Terra -


Per maggiori informazioni:
dott. Paolo Zattoni - Gardone Riviera - BS -
cell 340-9653686

sabato 11 settembre 2010

Rapporti commerciali con la Cina:un'opportunità per chi?


Apprendiamo dal quotidiano Ottopagine dell'apertura delle selezioni per le manifestazioni di interesse da parte delle imprese che vorranno avviare rapporti commerciali e di collaborazione con la Repubblica Popolare Cinese.
Questo progetto,a cura dell'assessorato alle attività produttive della provincia di Avellino,nella persona dell'assessore Vincenzo Sirignano, si prefigge lo scopo di creare rapporti istituzionali,commerciali,culturali e scientifici con il Paese più popoloso del mondo.
Da quanto si legge sul quotidiano,questa sarebbe un'opportunità per il tessuto produttivo irpino di promuovere i propri sistemi di offerta presso il mercato Cinese,con particolare attenzione ai settori agricolo,vitivinicolo,zootecnico e agroalimentare.
Il via a questa saga delle "grandi opportunità" sarà dato attraverso due progetti pilota che vedranno coinvolte aziende zootecniche (progetto agri) e vitivinicole (progetto wine) rispettivamente per la caseificazione e la trasformazione delle carni,per approdare alla produzione del "nettare di bacco".
Garantito inoltre il totale supporto istituzionale per bilanciare i benefici tra le parti,nonchè la vigilanza,sia da parte dell'amministrazione Irpina che di quella Cinese,al fine di tutelare la proprietà intellettuale delle abilità tecniche proprie delle aziende partecipanti.
In virtù di quanto sopra la Lega Della Terra si chiede come sia possibile pensare che aprire al mercato Cinese possa rappresentare un'opportunità per le nostre aziende quando sono proprio queste ad avere le conoscenze e le capacità per produrre beni qualitativamente superiori.
A tal proposito siamo convinti che così facendo non si farà altro che viziare ulteriormente il mercato, introducendovi di fatto una concorrenza a cui le nostre aziende,piccole e piene di problemi,non potranno far fronte.
Considerando che altre aziende,non solo Italiane e di diversi settori, hanno intrapreso questa strada già da tempo,e che questa scelta li ha portati a diminuire,se non ad annullare le produzioni di "casa" in favore di quelle ottenute in Cina a costi infinitesimali,ci viene il dubbio che queste nostre aziende stiano venendo offerte in sacrificio al fine di creare proficui rapporti istituzionali tra i potentati Cinesi e nostrani.
Ribadiamo che la nostra azione è e sarà sempre rivolta alla difesa e all'incentivazione della produzione agricola Nazionale,per incentivare e sostenere il ritorno dei giovani alla loro terra e per far si che si riconosca il ruolo fondamentale e primario dell’agricoltura per la pace sociale, l’ indipendenza economica e la costruzione di una Patria al tempo stesso moderna e legata ai valori della tradizione.
In ultimo una domanda:
ci siamo dimenticati del latte alla melanina,dei pomodori con i solventi,dei vini sintetici dell'olio colorato artificialmente...?

venerdì 10 settembre 2010

Pastori sardi,Forza Nuova: il silenzio del Ministro Galan pesa


Inviato da Redazione il Mar, 07/09/2010 - 14:52

La segreteria nazionale di Forza Nuova per voce del coordinatore Paolo Caratossidis e del responsabile della Lega della Terra Paolo Zattoni esprime pieno appoggio alla protesta dei pastori che questa mattina hanno protestato sotto il Ministero delle Politiche Agricole: "la protesta di questa mattina è stata caratterizzata dalla compattezza e serietà con la quale i pastori italiani hanno attirato l'attenzione sulle numerose problematiche che attanagliano la produzione nazionale del settore. Esattamente il contrario di quanto fa il ministro Galan, che mostra non curanza verso le rivendicazioni dei pastori, che infatti non sono stati nemmeno degnati di una risposta:forse Galan è troppo preso dal timore di essere trasferito ad un altro Ministero. Le richieste dei pastori sono semplici e di alto profilo politico: chiedono che il latte venga pagato ad un giusto prezzo, puntando l'indice contro quegli industriali che speculano sul loro lavoro e contro l'esecutivo che non vuole imporre a quest'ultimi di versare un corrispettivo dignitoso. Chiedono che il latte italiano venga privilegiato, e che quello venduto come nazionale lo sia a tutti gli effetti e non spacciato per tale sulle etichette solo perchè confezionato nel nostro paese. Sono richieste minimali ma cruciali che noi sottoscriviamo in pieno, perchè la difesa del Made in Italy non può esser tale solo a parole ma deve trovare nella pratica di Governo una realizzazione effettiva."

lunedì 6 settembre 2010

ogm SI ogm NO


Si parla tanto della convenienza o meno di usare piante modificate Ogm , e si evidenzia la netta divisione del mondo agricolo. Da una parte l'Unione Agricoltori, con Bettoni, che sostiene l'uso degli Ogm per sola competitività agricola e per non rimanere indietro al resto del mondo, dall'altra parte la Coldiretti contraria, con Prandini, che paventa danni alla salute e lo strapotere delle multinazionali del settore sementiero.
Si sappia che in agricoltura, purtroppo , si fa uso di moltissimi veleni, per combattere le malerbe e gli insetti nocivi, come la piralide e la diabrotica. Veleni che poi vanno a finire nell'ambiente e nelle falde acquifere. La tecnologia degli Ogm sarebbe utile per combattere le infestanti e i parassiti, riducendo l'uso dei veleni, ma pone un serio problema riguardo alle pratiche agronomiche.
Sgombriamo innanzitutto il fatto che gli Ogm siano dannosi per la salute umana. Gli Ogm non sono altro che "incroci" che i nostri vecchi hanno sempre fatto, nella ricerca di piante più produttive o più resistenti. Ora questi incroci si fanno in laboratorio, scambiando geni anche di specie diverse. Fin qui nulla di male, i prodotti di derivazione Ogm sono poi digeriti dal nostro sistema gastrico come tutti gli altri prodotti "naturali". Quindi è inutile scatenare paure. D'altronde quasi tutti i mangimi ad uso zootecnico contengono già materie prime Ogm, come la soia di importazione, ma anche i prodotti dolciari con frumento Ogm o i pomodori... il pomodoro San Marzano è stato salvato dal marciume con l'inserimento di un gene diverso. I nostri prodotti tipici , come il grana o il prosciutto, sono ottenuti con mangimi contenenti Ogm.
La Lega della Terra, emanazione di Forza Nuova, è contraria agli Ogm per ben altri motivi.
La globalizzazione, anche nel settore agricolo, impone una concorrenza così feroce e tecniche agronomiche e produttive che siano in grado di ridurre sempre più i costi di produzione. Anche in Italia quindi vi è la corsa ad una agricoltura intensiva e monocolturale, che ha impedito la tipica rotazione agraria ed ha favorito l'insorgenza di malerbe infestanti e parassiti resistenti. Da qui l'uso di veleni. La tecnica degli Ogm non farebbe altro che confermare e consolidare questo tipo di agricoltura intensiva monocolturale, che punta tutto alle rese ettaro, ma ci ha tolto i sapori e gli odori tipici dei nostri prodotti agricoli. Il latte non sa più di niente, sterile e genuino fin che si vuole, ma insapore e senza gusto. Così pure la frutta, la carne di pollo o di vitello a carne bianca, così pure i formaggi a pasta molle. Purtroppo la tecnica degli Ogm non serve solo per ottenere maggior resistenza , ma anche per ottenere patate con più amido, frutta di maggiore dimensione, carne più magra, ecc.
Noi chiediamo una politica che sostenga il mondo agricolo e lo metta in condizione di sopravvivere dignitosamente alle sfide della grande distribuzione e della globalizzazione, permettendogli di dare il meglio di sé con pratiche agronomiche tradizionali. Per questo motivo va salvaguardato il prezzo dei prodotti agricoli italiani e va emessa una legge che dia trasparenza al mercato, mettendo in condizione il consumatore di riconoscere il prodotto italiano, la filiera di produzione e le qualità organolettiche.
È urgente tornare alle sane pratiche agricole della rotazione agraria, dove il contenimento delle malerbe e dei parassiti veniva fatto ruotando sullo stesso terreno varie colture, e nel contempo si salvaguardava la struttura e la sostanza organica del terreno, immettendo letame naturale e favorendo le migliaia di esseri viventi che popolano il sottosuolo e trasformano la sostanza organica in humus.
L'uso massiccio di concimi chimici, di veleni, ed ora di Ogm , ci ha portato in queste condizioni, verso una precoce desertificazione dei nostri terreni e la scomparsa dei sapori.
Ora è la politica che deve fare la sua parte, noi abbiamo indicato la strada.

Dott agronomo Paolo Zattoni
Lega della Terra - Forza Nuova -