sabato 11 settembre 2010

Rapporti commerciali con la Cina:un'opportunità per chi?


Apprendiamo dal quotidiano Ottopagine dell'apertura delle selezioni per le manifestazioni di interesse da parte delle imprese che vorranno avviare rapporti commerciali e di collaborazione con la Repubblica Popolare Cinese.
Questo progetto,a cura dell'assessorato alle attività produttive della provincia di Avellino,nella persona dell'assessore Vincenzo Sirignano, si prefigge lo scopo di creare rapporti istituzionali,commerciali,culturali e scientifici con il Paese più popoloso del mondo.
Da quanto si legge sul quotidiano,questa sarebbe un'opportunità per il tessuto produttivo irpino di promuovere i propri sistemi di offerta presso il mercato Cinese,con particolare attenzione ai settori agricolo,vitivinicolo,zootecnico e agroalimentare.
Il via a questa saga delle "grandi opportunità" sarà dato attraverso due progetti pilota che vedranno coinvolte aziende zootecniche (progetto agri) e vitivinicole (progetto wine) rispettivamente per la caseificazione e la trasformazione delle carni,per approdare alla produzione del "nettare di bacco".
Garantito inoltre il totale supporto istituzionale per bilanciare i benefici tra le parti,nonchè la vigilanza,sia da parte dell'amministrazione Irpina che di quella Cinese,al fine di tutelare la proprietà intellettuale delle abilità tecniche proprie delle aziende partecipanti.
In virtù di quanto sopra la Lega Della Terra si chiede come sia possibile pensare che aprire al mercato Cinese possa rappresentare un'opportunità per le nostre aziende quando sono proprio queste ad avere le conoscenze e le capacità per produrre beni qualitativamente superiori.
A tal proposito siamo convinti che così facendo non si farà altro che viziare ulteriormente il mercato, introducendovi di fatto una concorrenza a cui le nostre aziende,piccole e piene di problemi,non potranno far fronte.
Considerando che altre aziende,non solo Italiane e di diversi settori, hanno intrapreso questa strada già da tempo,e che questa scelta li ha portati a diminuire,se non ad annullare le produzioni di "casa" in favore di quelle ottenute in Cina a costi infinitesimali,ci viene il dubbio che queste nostre aziende stiano venendo offerte in sacrificio al fine di creare proficui rapporti istituzionali tra i potentati Cinesi e nostrani.
Ribadiamo che la nostra azione è e sarà sempre rivolta alla difesa e all'incentivazione della produzione agricola Nazionale,per incentivare e sostenere il ritorno dei giovani alla loro terra e per far si che si riconosca il ruolo fondamentale e primario dell’agricoltura per la pace sociale, l’ indipendenza economica e la costruzione di una Patria al tempo stesso moderna e legata ai valori della tradizione.
In ultimo una domanda:
ci siamo dimenticati del latte alla melanina,dei pomodori con i solventi,dei vini sintetici dell'olio colorato artificialmente...?

Nessun commento:

Posta un commento