CONTRO IL CINIPIDE SERVE LA LOTTA CHIMICA...
Così titolava un quotidiano locale qualche giorno fa dando voce ai membri della Comunità Montana Valle Dell'Irno secondo i quali,data la gravità della situazione,la via degli insetticidi sarebbe l'unica salvezza per i nostri castagneti...
Noi di Lega Della Terra condanniamo tali intenti ed invitiamo i conduttori a non effettuare trattamenti che servirebbero solo ad avvelenare noi e la nostra terra.
Esperimenti di lotta chimica sono stati già effettuati e non hanno prodotto risultati apprezzabili,hanno dei costi mostruosi e un impatto ambientale improponibile.
Questo imenottero ha un ciclo vitale relativamente breve e dal momento in cui sfarfalla non si nutre,quindi bisognerebbe trattarlo con qualche prodotto che esplichi il suo effetto per contatto,un po' come i comuni antizanzare in bomboletta per capirci.
Ammesso e non concesso che questo funzioni ci sarebbe da affrontare il problema del periodo in cui effettuare i trattamenti, perchè,come è ovvio,questi parassiti non sfarfallano tutti nello stesso momento rendendo necessario effettuare i trattamenti con cadenza estremamente ravvicinata per tutto il periodo dello sfarfallamento,il che implica un'immissione nell'aria di quantità spaventose di pesticida, con ovvie ripercossioni sulla nostra salute.
In definitiva esistono sostanzialmente due tipi di insetticidi,quelli pericolosi per contatto che causano danni alle vie respiratorie e al sistema nervoso e quelli residuali che non hanno effetti immediati come i primi ma lasciano residui nel terreno avvelenando quindi il sottobosco (funghi e tartufi in primis) e le falde acquifere.
Pensiamo poi agli impollinatori che verrebbero sterminati da questi trattamenti e ci chiediamo: Come pensano questi signori di far fruttificare i castagni?
Siamo disgustati dal fatto che tali dichirazioni provengano proprio da chi le nostre montagne dovrebbe proteggerle e curarle, e stupiti dal fatto che oggi,ad organizzare convegni sul tema cinipide siano le stesse persone che hanno spianato la strada all'infestazione importando di tutto e di più in tema castanicolo e che, poco più di due anni fa, gridarono all'eresia quando il Nostro movimento presentò al riguardo un'interrogazione parlamentare alla commissione Europea per chiedere misure preventive e i fondi necessari allo svolgimento delle stesse.(qui la risposta)
Ci auguravamo un'intervento deciso dell'amministrazione comunale,ma ne quella uscente ne quella in carica vollero prendere posizione contro la lotta chimica.
Del resto cosa ci potevamo aspettare da ammistratori coinvolti in attività di import-export delle castagne?
Proprio in questi giorni in castagneti del Comune di Bagnoli irpino sono stati effettuati dei lanci di Torymus sinensis, antagonista del Cinipide con relativo sito di moltiplicazione massiva, questo è il modo giusto per salvare i nostri castagneti!
DIFFIDATE DI CHI PROPAGANDA LA LOTTA CHIMICA E NON EFFETTUATE TRATTAMENTI.
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