mercoledì 29 dicembre 2010

Pastori Sardi caricati di nuovo dalla polizia

Nella mattinata di ieri,28/12/2010,una delegazione di 300 membri del MPS (movimento pastori sardi) è stata caricata dalla polizia in quel di Civitavecchia.
La delegazione cercava di raggiungere Roma per tenere una manifestazione ma sulla banchina del porto ha trovato ad accoglierla una nutrita schiera di poliziotti in assetto antisommossa.

Sulla vicenda riportiamo le parole di Giuseppe Onorato,delegato di Forza Nuova, che ha incontrato la delegazione del movimento sardo:
«Veniamo a darvi la nostra massima solidarietà per la repressione subita da parte dello Stato». Queste sono state le parole di Onorato che ha incontrato nel primo pomeriggio i responsabili del Movimento Pastori Sardi.
«Gli oltre trecento pastori sardi che hanno abbandonato il loro posto di lavoro e pagato di tasca propria le spese per la traversata Sardegna-Civitavecchia, con tanto di noleggio pullman (sequestrati dalla polizia), sono stati prima segregati nella zona sbarco e poi caricati dalla polizia. Trattati come criminali pericolosi. Esprimiamo solidarietà a tutti i pastori sardi che oggi hanno subito questa repressione, ma soprattutto Forza Nuova ha già offerto al Movimento Pastori Sardi il proprio appoggio incondizionato per le future iniziative di protesta, per accendere un riflettore sulla loro situazione.»
«Oggi lo Stato italiano deve, di arretrati, ben 9.000.000.000€ alla regione Sardegna, sappiamo benissimo che una somma del genere farebbe rinascere l’ economia sarda oggi messa a dura prova, dalla crisi economica e dalla malagestione dei politici odierni. Inoltre il Movimento Pastori Sardo si trova in piena sintonia con le idee di Forza Nuova riguardo i dazi economici da mettere ai prodotti agricoli e alimentari che vengono dall’estero e circa la defiscalizzazione e tutela  dei prodotti di italiani.»
Riportiamo infine il contenuto di un volantino di MPS rivolto agli automobilisti romani:

Cittadini e Automobilisti,
chiediamo scusa per il disagio che Vi stiamo arrecando. Ma siamo costretti a scendere in piazza, perché la pastorizia vive da anni una situazione insostenibile, che rischia di far scomparire dal processo produttivo un settore che occupa decine di migliaia di persone.
La politica regionale, nazionale ed europea non si preoccupa dei nostri problemi e per questo oggi siamo qui a manifestare a Roma perché riteniamo che sia importante portarvi a conoscenza del nostro dramma e per chiedere la Vostra piena solidarietà. Ormai tutto quello che viene prodotto dalla terra non ha nessun valore, siano essi beni di natura animale o vegetale anche se si tratta di prodotti indispensabili per la Vostra esistenza. E il consumatore paga tutto più caro.
Da oltre 20 anni ci hanno imposto di investire per adempiere a tutte quelle normative che l’Unione Europea imponeva, mentre lo stato e la Regione non hanno adottato misure per tutelare le nostre produzioni in sede europea, accettando, senza mai contestare, miseri contributi in cambio della rinunzia alla produzione.
Tutti gli sforzi e i sacrifici che agricoltori e allevatori hanno fatto con i loro investimenti sono stati vani ed anzi hanno causato disagi economici e in molti casi il fallimento delle aziende.
Attorno ai pastori e agricoltori si e sviluppata una burocrazia parassitaria che tutto consuma e niente produce, divorando montagne di soldi pubblici spesi solo per alimentare il loro famelico mantenimento. Una burocrazia mostruosa che a niente serve e niente produce. Tutto in nome di pastori e agricoltori che sono stati presentati all’opinione pubblica come costosi assistiti.
I pastori e gli agricoltori sono le vere vittime di una politica ignava e cialtrona che tutto fa all’infuori di creare sviluppo.
Per questo oggi siamo qui a manifestare nostro malgrado creando purtroppo disagio a persone che non hanno niente contro di noi e nessuna colpa della nostra drammatica situazione.
Per tutto questo chiediamo scusa e la Vostra comprensione per ciò che facciamo, nella speranza che decine di migliaia di famiglie di pastori e di agricoltori non finiscano sul lastrico, mettendo in ginocchio una parte importante dell’economia e della tutela dell’ambiente.
Per questo chiediamo la Vostra solidarietà alla nostra lotta. Che è anche Vostra.

 

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