venerdì 11 febbraio 2011

FUGA D'ALVEARE

OGM, ORGANI GENETICAMENTE MODIFICATI

Secondo un’indagine condotta da Eurobarometro, 8 europei su 10 dicono no agli OGM, ma il pericolo è continuamente dietro l’angolo: infatti, se da un lato esiste una Direttiva in merito al problema, dall’altro gli OGM s’insinuano nei nostri piatti a nostra insaputa. Per quanto riguarda la legge, come spiega la Direttiva 2001/18/CE, gli OGM non sono altro che “organismi diversi da un essere umano, il cui patrimonio genetico è stato modificato in modo diverso da quando si verifica in natura”. La definizione e chiara e concisa, ma nonostante ciò “l’industria OGM” continua il suo crescente percorso espandendosi a macchia d’olio in tutto il mondo e, come se non bastasse, spesso troviamo del cibo “finto” anche in prodotti che non dovrebbero essere contaminati da alcun organismo estraneo alla natura dei frutti della terra. Questo accade poiché la Commissione Europea approva colture OGM sia per alimenti che per mangimi e l'industria OGM continua a far pressioni per modificare norme GM in suo favore. Di conseguenza, i consumatori europei sono esposti ai rischi di organismi geneticamente modificati (OGM) anche senza il loro consenso. Eppure i danni sono sotto gli occhi di tutti, ma nessun consumatore ne viene informato, se non dopo il classico scandalo. L’ultima e pericolosissima bugia riguarda un pomodoro viola, con all’interno i geni del fiore boccadileone pubblicizzato con anti-cancerogeno, quando il pomodoro già contiene il licopene, una sostanza anti-cancerogena. Un altro problema è dato da un altro prodotto molto consumato, la soia, che viene consumato anche per via delle sue proprietà terapeutiche: peccato, però, che vengano prodotte grandi quantità di soia OGM contenenti il gene delle noci brasiliane, che spesso hanno prodotto shock anafilattici, ovvero delle reazioni che fanno soffocare e che possono portare alla morte. La situazione è davvero preoccupante, poiché i pesticidi che vengono utilizzati nelle colture sono già abbastanza pericolosi: dunque ci chiediamo che senso abbia complicare ulteriormente il processo di coltivazione, per non parlare della carne e del pesce, anch’essi vittime di intromissioni di geni che, come sappiamo,hanno portato alle mucche pazze, ai maiali alla diossina, i polli con l’influenza. Che fine faremo? Scompariremo come le api che, avvertendo il pericolo di sostanze estranee e pericolose scappano (a volte morendo prima della fuga)?

Emanuele Lopes,
Responsabile Lega della Terra Cerveteri

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