giovedì 13 gennaio 2011

Diossina pure nei maiali

Linea anno XIV numero 7

Germania: 330 allevamenti chiusi sui 4.400 inizialmente serrati in Sassonia

Per la prima volta in Germania è stata scoperta un’elevata percentuale di diossina nella carne di maiale. La scoperta è stata fatta in un allevamento della Bassa Sassonia. Il portavoce del ministero dell’agricoltura di Hannover, Gert Hahne, ha annunciato che centinaia di maiali dell’azienda sono stati già abbattuti. In un altro allevamento di suini dello stesso Land sarebbero stati riscontrati valori di diossina vicini a quelli limite. Il ministero ha aggiunto che attualmente sono 330 gli allevamenti chiusi sui 4.400 inizialmente serrati. E così l’allarme diossina sembra non arrestarsi. La scorsa settimana la mannaia dello stato era scattata per la contaminazione di uova in dieci diverse fattorie e aveva provocato controlli a tappeto in migliaia di allevamenti. Poi ci si era preoccupati per il latte e i bovini, ma per fortuna non ci sono stati riscontri, ora è invece stata confermata l’elevata percentuale nella carne di maiale. Il disastro per l’agricoltura e il mondo degli allevatori tedeschi è totale anche perché nel dubbio si uccidono tutti gli animali dell’allevamento. Ma perché è successo tutto questo? Per avidità. Difficile trovare altre spiegazioni. Gli allevatori tedeschi hanno parlato di atti “criminosi”.
In attesa che la magistratura faccia luce sulla intera vicenda, si sa che l’azienda produttrice di mangimi già da marzo era a conoscenza che vi erano alte percentuali di diossina nei grassi utilizzati per produrre i mangimi. Ma per lentezze burocratiche il processo non è stato fermato e così dalla produzione dei mangimi, si è arrivati alla consegna degli stessi negli allevamenti e conseguentemente ora la diossina è nel corpo e nei prodotti animali.
A questo punto ci si chiede perché la normativa sulla tracciabilità dei prodotti agricoli e animali non subisca un’accelerazione. L’industria da sempre se ne frega del grado di salute dei consumatori, l’industria mira a vendere e a guadagnare, solo norme severe e inclini al controllo, possono arginare i danni.
Se i controlli aziendali fossero arrivati subito alle aziende sanitarie questo disastro non sarebbe successo. I mangimi sarebbero finiti nella spazzatura e la Germania non dovrebbe fare i conti con l’impopolarità, la paura dei cittadini tedeschi e europei.
Mia Martelli

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