martedì 17 novembre 2009

L'AIAB si scaglia contro la Nestlè


Roma, l'AIAB al controvertice Fao: "La Nestlé? una multinazionale arrogante"

Andrea Ferrante è presidente dell’AIAB - Associazione Italiana Agricoltura Biologica - e in queste ore, mentre si sta svolgendo il vertice Fao a Roma, va giù duro contro le multinazionali dell’alimentazione e in special modo contro la Nestlè.
AIAB è al controvertice Fao, dove i protagonisti non sono i politici ma i piccoli contadini che con l’agricoltura sostenibile e biologica contribuiscono alla lotta alla fame e alla tutela ambientale. Ferrante ha inviato ai media un comunicato a proposito della dichiarazione fatta da Peter Brabecke-Letmathe,presidente della Nestlè, a proposito dell’incontro del 12 novembre tra la multinazionale e la Fao in cui ha detto: "E’ sconfortante vedere con che semplicità un gruppo di benintenzionati e ben nutriti attivisti possa decidere sulle nuove tecnologie a scapito di chi sta morendo di fame."
Andrea Ferrante, in un comunicato stampa commenta così:
“La Nestlé dimostra ancora una volta la sua arroganza riguardo al problema della fame nel mondo. La Nestlé è uno degli attori principali del deprezzamento dei prodotti agricoli fatti dai contadini, e dunque uno dei responsabili dell’impossibilità dei produttori del Sud del mondo di commercializzare i loro prodotti sul mercato locale. Valga un esempio su tutti: il caso del latte in polvere venduto dalla multinazionale nei paesi in via di sviluppo. La multinazionale alimentare si permette di offendere le organizzazioni contadine di tutto il mondo che sono riunite in questi giorni a Roma per il Forum parallelo della società civile - Sovranità alimentare dei popoli ora! Ma in questo modo, la Nestlé dimostra ancora una volta l’incapacità totale di comprendere come il suo modello di produzione, che contribuisce a un sistema responsabile di obesità e cattiva alimentazione, sia anche un pezzo importante della cause dei cambiamenti climatici, della povertà e della fame nel mondo.

Ricordiamo infine i tanti movimenti che quotidianamente lottano contro la Nèstlè ma che non possono usufruire di alcuno spazio sui mezzi d'informazione.

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