lunedì 28 dicembre 2009

Capitanata, meglio i pannelli solari del grano?



In Capitanata parchi fotovoltaici al posto del grano

Ha avuto luogo il 17 dicembre una protesta degli abitanti di Acquaviva Picena che non desiderano che al posto dei vigneti siano messi parchi solari. Ebbene a Foggia e nella sua provincia, in quella zona denominata Capitanata, vero granaio d’Italia, gli agricoltori stanno pensando seriamente di mettere da parte trattori e vanghe e di convertire i terreni agricoli in parchi solari, composti da migliaia di pannelli solari. Fotovoltaico al posto del grano?

Sembrerebbe di si. Ne parla la Gazzetta del Mezzogiorno, raccontando che:

In Capitanata siamo alla resa dei conti. A fine anno si fa il bilancio degli investimenti da effettuare nel prossimo anno e si pagano anche i debiti con banche e fornitori. Quest’anno sarà dura fare l’una e l’altra cosa. Le semine per il grano duro vengono date in picchiata, mentre non si è persa la fiducia di una moratoria sui debiti con l’Inps.

La virata in favore dell’energia ha dunque motivazioni esclusivamente economiche, per niente ambientaliste e conferma il fallimento della politica agricola italiana ed europea. Le cifre della conversione? Eccole: il grano duro è pagato 16 euro a quintale; da un ettaro di terreno si ricavano in media 30 quintali di grano, pari a circa 480 euro; affittare un terreno su cui poi saranno installati pannelli solari rende tra i 5000 e i 7000 euro per ettaro.

Intanto, sono già state presentate 6 mila richieste per installare su campi agricoli pannelli fotovoltaici per 18mila megawatt. Spiega Gianmaria Gasperi coordinatore del Pear, il Piano energetico regionale:

Il piano ha però un valore previsionale. Se ci accorgiamo che si può arrivare a 200 megawatt, quello dei 150 non è sicuramente un tetto tassativo. Il problema è che sul fotovoltaico è fiorito un commercio spropositato. Siamo convinti che quando, tra qualche mese, verranno esaminate tutte le domande ci sarà una selezione naturale dei progetti e solo quelli validi resteranno in piedi.

In Capitanata, però c’è anche chi preferisce usare i terreni agricoli per colture da destinare alla biomassa. Racconta Michele Ruberto agricoltore foggiano titolare della Mipa agricola:

A marzo del prossimo anno costruiremo a Foggia il primo impianto per la produzione di energia da biogas che avrà una potenza installata di 999 kilowatt. Abbiamo già avviato le coltivazioni di orzo e triticale, a maggio pianteremo anche sorgo e mais: in pratica sostituiamo con queste colture che poi andranno ad alimentare la centrale, coltivazioni ormai non più redditizie come il pomodoro e l’ortofrutta.

Ora non resta che da chiedersi cosa accadrà a quei campi invasi dagli impianti fotovoltaici quando il rispettivo mercato crollerà...


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