Riguardo ai gravi fatti tutt’oggi in corso a Rosarno, la LEGA della TERRA, unico rappresentante dei legittimi interessi del mondo contadino, stigmatizza l’atteggiamento di stampa e politici che concentrano la loro attenzione (e quella della pubblica opinione) sugli esiti sanguinosi del grave squilibrio dell’economia agricola nazionale senza minimamente accennare alle cause che hanno portato alla situazione attuale.
La verità è che oggi i mandarini coltivati e raccolti nella zona di Rosarno vengono pagati sul campo 6 centesimi al kilo e arrivano ad essere venduti, al dettaglio, a 2 euro al kilo.
Un complesso onnipervadente di strutture intermedie parassitarie lucra un’incredibile profitto incredibile grazie alla disponibilità permanente di capitali (proveniente da traffici illeciti) e alla contemporanea assoluta chiusura di credito degli istituti bancari nei confronti delle aziende agricole.
La LEGA della TERRA, nel quadro di una visione corporativa solidale e gerarchica dei processi di produzione e commercio, propone i seguenti rimedi:
- il Ministro dell’Agricoltura stabilisca un’equo prezzo (multiplo dell’attuale) per ogni prodotto dei campi;
- sia fissata a 50 euro netti la retribuzione per la giornata lavorative di un bracciante agricolo non qualificato;
- la disponibilità di giornate di lavoro sui campi sia veicolata ai giovani disoccupati italiani tramite liste comunali di disoccupati;
- siano fissati ferreamente a un numero massimo di due gli intermediari tra il campo e il rivenditore al dettaglio;
- sia posto un tetto massimo del 30% di ricarico per ogni passaggio di intermediazione;
- sia permesso al dettagliante (che sostiene spese e si deve liberare dell’invenduto) un ricarico massimo del 100%;
- sia istituito un istituto statale per il credito agricolo.
In questa maniera, il produttore moltiplicherà i guadagni, i giovani italiani disoccupati potranno essere impiegati, l’immigrazione clandestina e il caporalato saranno sradicati, il mandarino arriverà al consumatore al prezzo di un euro al kilo e non di due euro al kilo. I parassiti speculatori (quasi sempre espressione imprenditoriale di entità mafiose) saranno tagliati fuori.
Tutto il resto sono solo chiacchiere demagogiche di cui il mondo contadino è ormai stanco.
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