Le tre Regioni interessate, ovviamente, hanno prontamente risposto all’iniziativa del Consiglio ribadendo il proprio no al nucleare. In particolare, la Basilicata che in più di un’occasione ha avuto modo di manifestare la proprie posizioni in merito:
E’ inconcepibile che il governo possa pensare di realizzare impianti nucleari senza l’assenso della regione interessata
fa sapere Vito De Filippo, presidente della giunta lucana. In effetti, non si capisce come un Governo che fa del federalismo il proprio vessillo possa inascoltare le voci delle Regioni. Scajola ha difeso la propria posizione definendola “necessaria” poiché le tre leggi intervengono in una materia di competenza “concorrente” con lo Stato, e non “esclusiva” delle Regioni, secondo il dettato dell’articolo 117 comma 2 della Costituzione e bloccando un punto fondamentale del governo Berlusconi per ridare slancio alla questione energetica nazionale.
In realtà, ciò che più di ogni altra cosa il governo teme, è che la posizione assunta da Basilicata, Puglia e Campania, possa essere presa ad esempio anche da altre Regioni riducendo seriamente il numero delle aree effettivamente disponibili per la localizzazione delle numerose centrali nucleari di nuova generazione previste sul territorio…
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