Questo personaggio, famigerato in patria e colà troppo conosciuto per poter danneggiare nel silenzio l’interesse pubblico, è ora impegnato a tempo pieno in sede di legislazione europea per mandare a gambe all’aria le agricolture, le economie e la salute di tutte le 27 nazioni aderenti all’UE.
Il prossimo 15 giugno Mandelson renderà operativo un accordo, da lui stesso contrattato a Ginevra, tra l’Unione Europea è l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO); tale accordo, che avrà valore di legge anche in Italia, è la più grande minaccia mai affrontata dal settore agricolo e dall’industria alimentare europei e rappresenta una pericolosa implicazione per la salute stessa di tutti i consumatori italiani. Vediamo come e perché.L’accordo in questione, mascherato dalla “necessità” di globalizzare i mercati e aiutare le economie dei paesi invia di sviluppo, di fatto spalanca le dogane e i mercati europei a ogni genere di prodotto proveniente dai 50 paesi più poveri del mondo. Tali prodotti non saranno più sottoposti a dazi né ad alcun genere di controllo qualitativo o merceologico, neanche gli indispensabili controlli sanitari sul cibo e il vestiario.
Saremo invasi da migliaia di tonnellate di cibo e merci di ogni genere a prezzi infinitamente più bassi dei nostri. Tali merci saranno state prodotte spesso da lavoratori-schiavi e sempre da lavoratori il cui costo è straordinariamente inferiore al nostro, senza garanzie sanitarie, senza oneri dovuti a tasse e regolamenti. I nostri produttori, oberati invece da una burocrazia e da una legislazione cavillosa e onnipervasiva, non avranno nessuna possibilità di competere e falliranno uno dopo l’altro. Contemporaneamente le nostre famiglie saranno esposte ad ogni genere di agente patogeno, intossicante, nocivo e, pur avendo risparmiato qualche euro al momento dell’acquisto (se gli intermediari parassitari lo avranno permesso) si troveranno a rimpiangerlo, in termini di salute e spese connesse, nel breve e nel lungo periodo. Gli agricoltori irlandesi, gli unici ad aver analizzato le conseguenze del disastroso accordo hanno messo in conto la perdita del 70% del settore agricolo irlandese.Forza Nuova e la Lega della Terra si batteranno contro questa deriva antipopolare di Bruxelles in un momento in cui l’opinione pubblica ed alcuni esponenti del governo italiano sembrano aver perso fiducia nei miracolosi effetti della globalizzazione. I recenti rincari dei prodotti di prima necessità hanno portato poi gli esponenti di Forza Nuova ed altri politici a parlare della necessità di un aumento immediato e forte della produzione agricola nazionale.
Roberto Fiore in qualità di parlamentare europeo, affronterà nella sua prima sessione di Strasburgo, la settimana prossima, il tema, denunciandolo come una minaccia alla sovranità nazionale ed alla stabilità sociale di Italia e Europa.
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